Rosa d’Oriente

Nel 47 a.C., mentre infuria la battaglia di Zela che vede contrapporsi Giulio Cesare a Farnace re del Ponto, Wurus, Aspirante Sacerdotessa del quasi estinto popolo degli hatti, è in pellegrinaggio verso il sacrario di Hattusa. Catturata, diventa schiava di un romano, commerciante e uomo politico in Asia Minore legato a Marco Antonio, nella cui casa vivrà quasi come una figlia. Il nome della ragazza a poco a poco si trasforma da Rus in Rosa. La giovane è esperta di piante medicinali e riesce a crearsi una solida fama di guaritrice, tanto che Antonio la vuole con sé a Tarsus e poi la porta ad Alessandria nella reggia di Cleopatra, dove entrambi apprezzano i suoi servigi e le si affezionano. Anche un gruppo di Aspiranti Sacerdoti degli hatti sta viaggiando verso Hattusa: fatti prigionieri dall’esercito vittorioso e deportati a Roma, si trasformeranno in una sorta di piccola legione personale di schiavi e poi liberti di Cesare, a lui fedelissima. Uno di loro diventerà un abile guerriero, un altro rivelerà notevoli doti di astuzia e diplomazia a Roma e alla corte di Cleopatra, un altro ancora otterrà il ruolo di cantore presso il circolo di Mecenate. Due, infine, saranno acuti e colti cronisti. Tra Rosa e uno di quei ragazzi esisteva un legame sacro che doveva portarli al matrimonio, ma come ricongiungersi? Rosa è molto bella, altri uomini la desiderano… Sullo sfondo dei tumultuosi avvenimenti che videro la fine della Repubblica e la nascita dell’Impero a Roma, accanto alle vicende di protagonisti della Storia come Cesare, Ottaviano, Antonio e Cicerone, in questo romanzo Mario Biondi ci accompagna alla scoperta delle burrascose avventure di Rosa venuta dall’Oriente e dei suoi compagni di viaggio.





Mario Biondi

Mario Biondi, scrittore, poeta, critico letterario, narratore di viaggio e traduttore, ha pubblicato ventuno libri e con il romanzo Gli occhi di una donna ha vinto il premio Campiello nel 1985. Si è sempre occupato attivamente di narrativa angloamericana di cui è stato recensore per diversi quotidiani e riviste come il “Corriere della Sera”, “il Giornale”, “L’Europeo”, “l’Unità” e altri. Oltre all’Ulisse di James Joyce (La nave di Teseo, 2020), ha tradotto molti importanti autori, tra cui Bernard Malamud, John Updike, Edith Wharton, Anne Tyler, Irvine Welsh e i premi Nobel Isaac B. Singer, William Golding, Wole Soyinka e Orhan Pamuk.