“Questi racconti, a più di cinquant’anni dalla loro nascita, appaiono come veri e propri archetipi del Male e della letteratura crime che seguirà. La sacra triade crimine, sesso, denaro e potere (quest’ultimo nella sua accezione più vasta, comprendente invidia, desiderio di rivalsa, vendetta) è qui presente in ogni pagina. I personaggi di questi racconti sono mossi da amori dolenti e perdenti, o da fatali attrazioni sessuali. Scerbanenco è Scerbanenco, e il lieto fine è una rarità nelle sue storie come nella vita vera.” Cecilia Scerbanenco
Ventidue storie scritte negli anni dei romanzi di Duca Lamberti, che hanno fondato il noir in Italia: Giorgio Scerbanenco al suo meglio in un libro affilato come una lama nella notte. Storie rubate a fatti di cronaca, confessioni confidenziali, vicende sottratte alla quotidianità di persone comuni ispirano a Scerbanenco la trama di un capolavoro del crimine letterario. E il centro del crimine è inevitabilmente Milano, la grande città che sale nell’Italia del boom economico. Dove ci sono molti soldi e molto potere, crescono le illusioni e il male può catturare anche le anime più innocenti.