Settanta acrilico trenta lana

Vincitore del premio Campiello Opera Prima 2011 e acclamato dalla critica internazionale, Settanta acrilico trenta lana è la storia di Camelia, ventitreenne italiana emigrata a Leeds, che dopo aver perso il padre si inabissa con la madre in un silenzio codificato: un linguaggio fatto di sguardi che allo stesso tempo le unisce e le allontana dalla vita. In un inverno gelido che sembra non finire mai, scandito dal rituale di Camelia di mutilare e deturpare abiti per ribellione a un mondo da cui si sente esclusa, il tempo sembra incagliarsi. Ma l’incontro con Wen, un timido negoziante che le insegnerà il cinese, sconvolgerà ogni cosa. Saranno proprio gli ideogrammi cinesi, ponte immaginifico verso nuovi significati e nuove simbologie, a riportare Camelia alla vita. Un romanzo travolgente e innovativo, che racconta i nostri continui tentativi di ricostruire, navigando le difficoltà del reale, la nostra identità, alla ricerca dei linguaggi che più ci definiscono.
Bestseller negli Stati Uniti, definito dal New York Times “un debutto coraggioso, dalla prosa scintillante” e da Der Spiegel “un romanzo radicale, ricco di incredibili formulazioni liriche”, Settanta acrilico trenta lana – scritto da Viola Di Grado a soli 21 anni – è un romanzo che non si fa dimenticare.





Viola di Grado

Viola Di Grado (1987) è l’autrice di Settanta acrilico trenta lana (2011, vincitore del premio Campiello Opera Prima e del premio Rapallo Carige Opera Prima) e Cuore cavo (2013, finalista al PEN Literary Award e all’International Dublin Literary Award). Con La nave di Teseo ha pubblicato Bambini di ferro (2016) e Fuoco al cielo (2019, vincitore del premio Viareggio Selezione della giuria). Vive a Londra, dove si è laureata in Filosofie dell’Asia Orientale. I suoi libri sono tradotti in diversi paesi.