Spreco di eternità e altri racconti

Scritti quando Anaïs Nin aveva circa ventisei anni e viveva in Francia, i racconti raccolti in Spreco di eternità contengono molti elementi familiari a chi conosce le opere successive dell’autrice, nonché indizi rivelatori di temi sviluppati nei suoi romanzi e racconti più maturi. Ricche di dettagli legati all’infanzia e alla vita a Parigi, queste storie nostalgiche parlano di artisti, scrittori; di sconosciuti incontrati di notte; raffigurano un mondo di caffè, teatri, danzatrici; parlano di donne che consacrano se stesse al loro lavoro e alle loro visioni, ma an- che al romanticismo e, soprattutto, ai loro desideri.
Sperimentali e profondamente introspettive, queste storie delineano un tema centrale della scrittura di Nin: il contrasto tra l’io pubblico e quello privato. Nella maestria di questi racconti vengono offerti ai lettori un arguto umorismo, uno spirito ironico, dialoghi coin- volgenti ma anche una prosa estatica, e qual- che finale a sorpresa. Dal principio alla fine risplende la personalità di Nin, una meravigliosa combinazione di sentimento e razionalità, di vulnerabilità e forza: forse lei, più di ogni altro interprete del Novecento, ha saputo padroneggiare questo gioco di equilibri, elaborandolo alla sua maniera e curando sempre di sfidare, con la sua scrittura tagliente ed enigmatica, la società e le convenzioni del tempo, nella vita come nella letteratura.

Traduzione di Stefania Forlani e Valeria Gorla.





Anäis Nin

Anaïs Nin (1903-1977) è considerata una delle più controverse autrici del Novecento: donna affascinante, cosmopolìta e dall’eleganza oriental-mitteleuropea, è cresciuta tra l’Europa e New York, destando scalpore nell’ambiente letterario con la pubblicazione dei suoi racconti a contenuto erotico. La sua opera maggiormente conosciuta è probabilmente il Diario, una raccolta di scritti autobiografici iniziata nel 1931 (e aggiornata fino alla morte), che è stata pubblicata a partire dal 1966.