Una donna entra in una camera d’albergo ad Avignone, in Francia. Non è la prima volta che alloggia in questo hotel. È stata qui tanti anni fa ma la stanza non sembra essere cambiata, al contrario di lei. Da tempo, infatti, la donna pare essere alla ricerca di se stessa, di un io interiore che vive e si muove tra decine di stanze d’albergo, tra Oslo, Austin, Auckland, tra oggetti e ricordi, rituali, detriti e macerie. Un io che non sembra sapere cosa significhi tornare finalmente a casa, assediato da una memoria che non lascia scampo e fatta di abbandoni, addii e delusioni amorose, intrappolato nell’intervallo di tempo che intercorre tra un check-in e un check-out.
Sullo sfondo di anonime stanze di albergo, vive più che mai, Strange Hotel è il romanzo di una donna che ripercorre i suoi passi e riscopre se stessa, i suoi desideri, la sua estrema vulnerabilità e, per questo, la sua umanità. Con una cifra stilistica inconfondibile che l’ha resa un caso letterario internazionale, Eimear McBride ci consegna un nuovo, impetuoso e potentissimo romanzo che è un viaggio travolgente nella psiche e nella memoria umana, per celebrarne gli abissi più insondabili e le vette più alte, in un eterno e precario equilibro tra perfezione e catastrofe, luce e ombra.
Traduzione di Tiziana Lo Porto.