Tessere che formano un mosaico complesso e affascinante. Episodi – quarantotto ma forse, a ben guardare, qualcuno di meno – che danno vita a una sorta di autobiografia nascosta dell’autore e, al contempo, al racconto di una città, Roma. Frammenti in cui il narratore torna bambino, ritrova i pomeriggi al cinema con la madre, si riconosce del tutto estraneo agli altri invitati a una festa, oppure si scopre, mentre è coinvolto suo malgrado a investigare moventi e personaggi di fatti di cronaca nera e di storia politica, a rivivere i suoi amori. O dove, infine, riflette sulla scoperta spaesante e felice del teatro, e sul senso del tempo.
Ripercorrendo, con la memoria e fisicamente, tanti, più o meno conosciuti, luoghi di Roma e le suggestioni da essi evocate, Franco Cordelli costruisce un racconto in cui ritornano personaggi e temi con, sullo sfondo, la città eterna che, pagina dopo pagina, emerge come indiscussa protagonista. Una storia fatta di molte storie, narrate con uno stile inconfondibile che testimonia, una volta di più, l’unicità del suo autore.