Traditori di tutti. Un’indagine di Duca Lamberti

Duca Lamberti era un medico prima di finire in carcere per essersi spinto troppo in là nell’alleviare le sofferenze di una sua paziente. Forse è un uomo giusto, certamente sa frequentare con un certo talento i lati oscuri dell’esistenza. Questa qualità lo rende apprezzato quando si tratta di incarichi molto particolari, come aiutare una giovane apparentemente sprovveduta che non vuole deludere il suo futuro sposo. Ma Lamberti ha un intuito speciale per scoprire quando le persone mentono, e in questa vicenda troppe cose puzzano di bruciato. Una coppia annegata in macchina nel Naviglio fuori Milano, in un modo che ricorda un omicidio accaduto diversi anni prima. Una valigia misteriosa che porta a un ristorante di provincia dove il piatto forte del menù non va molto d’accordo con la legge. Una storia di spie e tradimenti che riapre le ferite della Seconda guerra mondiale. In un’Italia dove tutto è possibile ma non ci si può fidare di nessuno, che guarda incantata la televisione mentre il crimine allunga le mani sottobanco, la polizia ha di nuovo bisogno di Duca Lamberti.
“Scerbanenco è stato il padre dei giallisti italiani contemporanei anche perché ha mostrato quanto fosse possibile osare con l’italiano, creando una lingua adatta all’azione e all’ira. Molti autori di crime fiction hanno seguito questa lezione, restituendo così il delitto alla vita vera.”
Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco





Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Da questo romanzo Fernando Di Leo ha tratto nel 1969 l’omonimo film. Tutta l’opera di Scerbanenco è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.