Trattato di semiotica generale

trattato-di-semiotica-generaleIl Trattato di semiotica generale è certamente il libro che più di ogni altro ha segnato la semiotica italiana (e non solo), definendo i limiti di un campo disciplinare e offrendo una teoria globale di tutti i sistemi di segni e dei possibili processi di comunicazione.

I problemi tradizionali della linguistica, della logica, della retorica, dell’estetica, della filosofia del linguaggio e delle teorie della percezione vengono qui ripresi, discus- si e ripensati nel quadro di una disciplina che nel 1975, quando comparve il Trattato, era ai suoi albori.

Con questo libro Umberto Eco è diventato a tutti gli effetti il “padre” della semiotica e da allora il Trattato di semiotica generale non ha mai smesso di essere letto, discusso, citato, tradotto: punto di riferimento passato e presente (e certamente futuro) di intere generazioni.

 

Umberto Eco

umberto-ecoUmberto Eco (Alessandria 1932 − Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007), Pape Satàn aleppe (2016) e Il fascismo eterno (2018). Ha pubblicato i volumi illustrati Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista (2009), Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013) e Sulle spalle dei giganti (2017).