Il Trattato di semiotica generale è certamente il libro che più di ogni altro ha segnato la semiotica italiana (e non solo), definendo i limiti di un campo disciplinare e offrendo una teoria globale di tutti i sistemi di segni e dei possibili processi di comunicazione.
I problemi tradizionali della linguistica, della logica, della retorica, dell’estetica, della filosofia del linguaggio e delle teorie della percezione vengono qui ripresi, discus- si e ripensati nel quadro di una disciplina che nel 1975, quando comparve il Trattato, era ai suoi albori.
Con questo libro Umberto Eco è diventato a tutti gli effetti il “padre” della semiotica e da allora il Trattato di semiotica generale non ha mai smesso di essere letto, discusso, citato, tradotto: punto di riferimento passato e presente (e certamente futuro) di intere generazioni.