Quella che leggerete è una storia piccola, quasi invisibile. È la storia della mia amicizia con il mio maestro, Giovanni Testori (1923-1993). Se la propongo ai lettori è per due ragioni: la prima è perché essa apre una finestra su uno dei rapporti fondamentali che legano le persone tra loro, il rapporto maestro-discepolo. La seconda è perché Giovanni Testori si è situato in controtendenza rispetto alla grande maggioranza degli intellettuali del suo tempo, che rifuggivano l’idea di far da maestri a qualcuno. Giovanni Testori mi ha insegnato a difendere, magari in un modo che può apparire talvolta irritante e scandaloso, la dignità di ogni singolo essere umano, sia pure il più turpe e indifendibile. Mi ha insegnato che un uomo comincia a essere “qualcuno” solo se ha avuto il coraggio di sperimentare e affrontare il niente che è. Infine, mi ha insegnato a fare tutto ciò non a modo suo, ma a modo mio.
Luca Doninelli