Fra tutti gli straordinari personaggi di quella enciclopedia sconfinata che è la Bibbia, Davide è il più moderno e romanzesco. Pastorello solitario nei campi e re nobile, imponente nel suo palazzo; amante appassionato di molte donne e sospetto di omosessualità; abile guerrigliero e grandissimo poeta; delicato suonatore di cetra e intrepido combattente contro i giganti, mistico e adultero, scrupoloso interprete della Legge e politico spregiudicato fino al banditismo, patriota e traditore, danzatore ebbro di Dio e vecchio stanco che si fa scaldare il letto da una fanciulla, senza toccarla; padre infelice e voyeur. Tutto questo si legge nei testi sacri e nei commenti che si succedono nei secoli, si contempla in celebri statue e quadri, si illustra in cronache e trattati di teologia. Ma è una storia che pochi oggi conoscono nella sua romanzesca complessità, un labirinto pieno di sorprese. Questo libro prova a narrarlo senza inventare nulla, raccontando solo quel che sappiamo dai testi antichi. Non è Storia, perché di Davide non ci restano documenti e si può persino dubitare che sia esistito davvero. Ma è una delle più belle storie della cultura occidentale, cui ha insegnato per tremila anni che cosa siano la regalità, l’amore, la fede e la poesia.