Scomparso improvvisamente, Alexander lascia in eredità la biblioteca al suo migliore amico. Tra i libri, un manoscritto molto particolare, un diario intimo e feroce in cui Alexander racconta la sua grande storia d’amore vissuta con una donna, molto più giovane e sposata. L’erede, colpito da questo sorprendente ritrovamento, decide di pubblicare il diario. Alexander era un giornalista viennese ormai anziano, uomo colto e raffinato, inviato di successo, bello e desiderato. Anche gli amici più stretti pensavano che avesse avuto una vita felice e appagante, nonostante la solitudine. Ma Alexander aveva accuratamente nascosto i dolori e le gioie del suo cuore. Soprattutto l’aver vissuto, in tarda età, un amore grandissimo e impossibile, fondato sull’assenza, sull’impossibilità di stare assieme, ma bruciante e senza scampo.
Con un linguaggio graffiante e considerazioni spietate, con la forza del poeta e la disperazione dell’amante appassionato ma irrimediabilmente solo, Alexander riflette sull’amore, sulla vecchiaia, sulla morte e su quanto il sentimento, anche nelle sue incarnazioni più strane e inaspettate, possa fungere illusoriamente da antidoto contro la caducità della vita.
Joseph Zoderer, una delle voci più riconoscibili della letteratura europea, racconta in maniera lucida, affilata e senza alcuna compassione un amore che va oltre l’età e il tempo, e che per questo è sublime e definitivo.