Walsche è il termine, non privo di disprezzo, che i sudtirolesi di lingua tedesca utilizzano per identificare le persone italofone. Olga è una ragazza nata e cresciuta in un minuscolo paesino arroccato sulle montagne, una comunità piccola, diffidente, chiusa e sciovinista. È stato un sollievo per lei raggiungere la madre che era fuggita in città dopo aver abbandonato il marito, maestro del paese e dedito alle carte e alla bottiglia, per cercare una vita che fosse sua. Olga in città trova gli spazi che in montagna le mancavano, nuove prospettive e si innamora di Silvano, un meridionale, il tradimento definitivo delle sue origini, agli occhi dei compaesani. Diventa la Walsche, l’“italiana”, e quando è costretta a tornare al paese per il funerale del padre deve fare i conti con quella realtà che pensava di essersi lasciata alle spalle. E con le sue radici.
Joseph Zoderer dà vita a un romanzo ricco di personaggi vivi e affascinanti, Olga su tutti, affrontando, con rispetto e coinvolgimento, il tema difficile e doloroso della convivenza e del rispetto reciproco tra culture diverse.